Carlo Euclide Milano
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Carlo Euclide Milano nasce a Bra il 29 agosto 1880 da una famiglia di semplici
lavoratori, il padre è calzolaio e la madre casalinga.
Naturalmente predisposto agli studi, frequenterà le scuole braidesi prima e
il liceo classico albese poi, per laurearsi infine in Lettere, all’Università
di Torino, nel 1901.
Iniziò subito una brillante carriera di insegnante, parallelamente ad una altrettanto
fortunata carriera di scrittore e storico di storia locale braidese e della
Provincia di Cuneo.
foto 1: Fiera del legname a Casteldelfino
Dal 1914 al 1920 ricoprirà la carica di Assessore Comunale a Bra, occupandosi
del miglioramento dell’istruzione dei suoi concittadini e, in generale, dell’elevazione
del livello culturale della popolazione braidese.
È in questo ambito che concepisce il suo progetto di creazione del Museo di
Storia e d’Arte di Bra, luogo della memoria e di svago, raccogliendo nelle sue
sale cimeli e ricordi che servano ai braidesi per meglio conoscere il loro passato
e i loro concittadini illustri che, nei secoli, hanno ricoperto ruoli di primo
piano nel mondo della cultura, del sapere, della carità e della diplomazia.
Accanto a queste sale predispone una galleria d’arte per ospitare le tele, i
disegni e le sculture degli autori braidesi e non, creando così un piccolo scrigno
di tesori che sarebbe dovuto servire ai braidesi come luogo di istruzione e
al tempo stesso di svago, perché i suoi concittadini non avevano la possibilità
di visitare le pinacoteche delle grandi città d’Italia.
foto 2: Fiera del legname a Casteldelfino
Consapevole poi che la piccola borgata di Pollenzo è stata la progenitrice dell’odierna
Bra, sede di una importantissima città romana e perciò ricca di monumenti e
di storia, si mobilita affinché lo Stato promuova degli scavi archeologici sistematici
sul territorio, per riportare finalmente alla luce i fasti dell’antica Pollentia.
Prima di ciò aveva ribaltato, a ragione, la tesi erronea portata avanti da generazioni
di studiosi, secondo la quale la Battaglia di Pollenzo del 402 d.C., tra l’esercito
romano guidato da Stilicone e i Visigoti di Alarico, si sarebbe conclusa con
la vittoria di Alarico e la distruzione di Pollentia.
Forte di questo importante precedente e dell’esperienza maturata, a partire
dal 1920, si farà altresì promotore e fondatore del ben più impegnativo Museo
Civico di Cuneo.
foto 3: Costumi antichi di Sampeyre
In questi anni tralascia sempre più lo studio e la divulgazione storica locale,
preferendo a ciò gli studi, allora pionieristici, sul folclore delle popolazioni
della Provincia Granda. In breve divenne così uno dei più importanti etnografi
e folcloristi, anche a livello nazionale, con singoli studi e raccolte di usanze,
come i volumi Dalla culla alla bara - Usi battesimali, nuziali e funerei nella
provincia di Cuneo e Nel regno della fantasia.
Nel gennaio 1937 dovette improvvisamente lasciare Cuneo, dove si era trasferito
e dove era diventato Preside dell’Istituto Tecnico Franco Andrea Bonelli, approdando
alla direzione dell’Istituto Tecnico Armando Diaz di Rovigno d’Istria.
foto 4: Frontespizio della guida di Tenda (all’epoca italiana)
Con la fine della II Guerra Mondiale, dopo mille difficoltà, riuscì a rientrare
a Bra il 4 settembre 1946, dove aveva ottenuto la direzione dell’Istituto Tecnico
Commerciale Ernesto Guala.
In città, però, non era più molto ben visto. Era diventato infatti un personaggio
scomodo agli occhi della nuova amministrazione comunale, troppo ingombrante
per la sua superiorità culturale manifesta e per gli stretti vincoli di parentela
con un fascista da poco condannato a morte ma fuggiasco (era infatti fratello
di Giuseppe, attivista nella locale sezione del fascio)
foto 5: Antico costume di Casteldelfino
Sentendosi emarginato, decise subito di lasciare la città, chiedendo di essere
trasferito alla direzione dell’Istituto Tecnico Giovanni Ruffini di Imperia,
città in cui si stabilì definitivamente con la moglie.
Poco prima di morire, nel marzo 1958, lascerà in eredità all’Istituto Guala
la parte più consistente, e la più importante, del suo archivio personale. Morirà
a Diano Marina il 16 gennaio 1959.
Euclide Milano è quindi stato un Braidese che ha voluto condividere la sua sete
di cultura e di amore per il Bello con i suoi Concittadini, lottando affinché
anche le generazioni future potessero trarne vantaggio e godimento.
Eppure, oggi, la gran parte dei suoi Concittadini non conosce minimamente questo
personaggio, perché i suoi contemporanei avevano sapientemente relegato il suo
lavoro nelle ultime pagine del grande libro della Storia della nostra Città.
foto 6: Amleto Bertoni: disegno per il pozzo di Palazzo Audifreddi – Cuneo
La strada per riportare Euclide Milano ed il suo lavoro agli onori che gli spettano
di diritto è, purtroppo, ancora lunga. Un fondamentale passo è comunque stato
compiuto, riordinando provvisoriamente ed esponendo in una vetrina ad hoc il
Fondo archivistico da lui donato e da cui prende il nome.
Alberto Vissio Scarzello
Conservatore Onorario del Fondo Euclide Milano